Mercedes raddoppia la velocità di transizione nonostante la pandemia
Dove un tempo lontano Daimler cominciò l’avventura di mobilità motoristica, si dice addio ai termici pensando a un futuro di breve realmente e unicamente elettrico. Nonostante la pandemia Mercedes raddoppia la velocità di transizione.
Lo si dice da tempo e in molti danno anche termini, delle date spesso discusse con polemiche accese. Si parla di quando le vetture con motore termico dovranno cedere il passo, anche sui Codici Stradali, alle elettriche native di futura generazione.
A oggi non tutti hanno chiaro cosa significhi, ma chi presidia il settore quanto meno ha chiaro il grande potenziale delle nuove native elettriche. A spianare la strada e fare chiarezza, ci pensano i programmi ufficiali delle Case auto riferimento, quelle storiche oggi a capo dei maggiori gruppi che “fanno il mercato”. Quelle che, per vari aspetti, in molti poi seguono volenti o nolenti. La più nota, anche per il fatto di essere quella cui si può far risalire “l’invenzione dell’auto”, è Mercedes.
Transizione accelerata
Bene, a Stoccarda hanno spiegato che tra soli quattro anni, dal 2025, il loro lavoro di sviluppo e produzione sarà rivolto unicamente ad architetture elettriche: le modulari MB.EA, VAN.EA o AMG.EA. Significa che quanto rimane oggi sul fronte del termico ha già un termine, insieme soprattutto agli investimenti dedicati che andranno a esaurirsi. Qualcuno si è sorpreso dai piani approvati dal CEO Ola Källenius, che ha raddoppiato la quota di BEV nelle previsioni vendita 2025, altri no.
Perché qui non si parla di teorie dei politici, da far passare poi tra parlamenti e dibattiti che le correggono man mano, prima che siano norma. Il gruppo Mercedes è seriamente intenzionato a produrre veicoli unicamente elettrici, entro il 2030 quando quello che rimane del fronte termico sarà smaltito e destinato alla storia. I passi sono già evidenti con una gamma ricca più di tutti, per contenuti e varietà di segmenti, già piena di BEV oggi. Sarà poi dall’anno prossimo, 2022 che Mercedes vanterà modelli elettrici a batteria in ogni segmento.
Innalzamento target
Dalle teorie dibattute per molti italiani, con associazioni, enti e politici a confrontarsi sul termine normativo di pensionamento termici, alla riallocazione di capitale programmata, irreversibile, in Mercedes: 40 miliardi di euro in ballo da qui al 2030, con tanto di acquisizioni, nel settore motori e batterie fuori dalla Germania e di nuovi impianti. Saranno ben sette i siti produttivi di EV e nove i punti assemblaggio batterie, con riconversione parziale delle storiche attività europee “del ferro” e formazione del personale.
Le norme certo si correggeranno ancora, molto forse, per accontentare le esigenze di tutti, ma la trasformazione accelerata della Mercedes è un segnale forte. Le batterie delle nuove auto elettriche premium tedesche, anticipate dal concept Vision EQXX, aumenteranno la densità di energia, puntando ai 900 Wh/decimetro cubo (anodi silicio-carbonio) per sfondare il muro dei 1.000 Km in autonomia. Non per ultimo, la Casa curerà la facilità di ricarica, cercando di tagliare ogni passaggio superfluo per un vero Plug & Charge dell’auto alla colonnina.
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