La Liguria è la regione perfetta per un weekend itinerante in auto elettrica all’insegna della buona cucina, della scoperta di borghi e cittadine arroccate sul mare, ma anche di storie e leggende.
Sì, la Liguria ha tantissimo da raccontare: misteri, curiosità, antiche storie. Ad esempio, sapevate che Portovenere è realizzata in gran parte con un marmo locale detto Portoro? E questo è solo un assaggio di quello che un lungo weekend in Liguria può regalare.
Giorno 1: da Genova a Lavagna
Il nostro tour non può che partire dalla bellissima Genova e così, dopo aver caricato l’auto alla colonnina Plenitude+Be Charge in Piazza Giuseppe Verdi, partiamo alla scoperta della città.
Ci infiliamo subito nei caruggi genovesi, un dedalo di viuzze (nonché grande peculiarità di Genova) in cui perdersi, dove lasciarsi avvolgere da un’atmosfera vissuta e autentica.
Alcuni sono tortuosi, altri sono strettissimi, bui o con storiche edicole votive. Sembra che ci sia un mondo dentro ogni caruggio e proprio qui si snoda la vita dei genovesi, tra vecchie botteghe, antichi forni e nuovi negozi.
Dopo esserci addentrati nel cuore della città, desideriamo avere uno sguardo d’insieme dall’alto. Quindi continuiamo il nostro tour genovese raggiungendo due luoghi che i genovesi stessi definiscono osservatori perfetti: Spianata Castelletto e Palazzo Rosso.
La prima, Spianata Castelletto è un’area in cui si può sostare quanto si vuole, il luogo ideale per starsene rilassati ammirando la città. La sosta al Mirador di Palazzo Rosso, invece, ha una durata limitata, così come il punto più alto da dove ammirare la città ha una capienza limitata.
Ad ogni modo entrambi gli osservatori regalano una vista meravigliosa sulla città e meritano una tappa. A questo punto è ora di cedere all’aperitivo tradizionale genovese, il cosiddetto asinello.
Si tratta di un vino molto dolce, aromatizzato da ben 16 erbe, accompagnato da tocchetti di focaccia ligure. Il posto migliore per gustarlo è “il bar degli asinelli”, tra i caruggi, immerso in un’atmosfera che catapulta nel passato.
Non possiamo lasciare Genova senza vedere Boccadasse, un quartiere pittoresco, coloratissimo e dal sapore di mare – per me un posto dove lasciarci il cuore.
È un’oasi di pace perché benché si trovi a due passi dal centro cittadino sembra quasi di essere in un borgo fuori dal tempo, col suo agglomerato di casette coloratissime a pochi metri dalla spiaggia, le barchette ormeggiate e i bagnanti che spuntano non appena iniziano lievemente ad alzarsi le temperature.
Approfittiamo della bella giornata per una passeggiata che si rivela così piacevole da farci venir voglia di fermarci ad assaggiare qualche specialità a base di pesce fresco.
Dopo questo ricco assaggio della bellezza e delle tradizioni genovesi, è ora di tornare a bordo della nostra auto elettrica per partire alla volta di Lavagna. Il tempo necessario per raggiungere Lavagna è di circa 40 minuti (40 km). Lavagna è la base ideale per esplorare parte della costa ligure.
Giorno 2: da Lavagna a Recco, con tappa a Moneglia
Dopo un lento risveglio e una colazione leggera (visto tutto il buon cibo che ci aspetta), partiamo per una giornata in esplorazione. La tappa principale sarà Recco, a circa mezz’ora di auto, per assaggiare la sua celebre focaccia.
Prima, però ci fermiamo lungo la strada alla scoperta delle spiaggette nascoste lungo il tratto di costa compreso tra Sestri e Portofino.
Il richiamo della focaccia di Recco è fortissimo, quindi è appena mezzogiorno che già ci dirigiamo al ristorante O Vittorio, un’istituzione. Qui nasce la storia della focaccia di Recco e, prima di gustarla, ci facciamo raccontare i suoi segreti.
Abbiamo scoperto che la focaccia è in realtà un piatto storico antichissimo che Recco ha poi arricchito col formaggio facendola conoscere così nel mondo. Oggi la focaccia di Recco è un prodotto IGP – come dimostrato dal bollino che vedete nei ristoranti che propongono la focaccia originale.
A questo punto non possiamo che assaggiare questa prelibatezza e sì, ci tocca confermare che è davvero deliziosa. Impossibile non chiedere il bis.
Nel pomeriggio ci spostiamo a Moneglia per vedere un tratto del celebre red carpet e per una passeggiata sul mare prima del tramonto, per poi dirigerci nel carinissimo centro storico.
Ci fermiamo qui a cena, in uno degli ottimi ristoranti che propongono cucina a base di pesce. Facciamo poi ritorno a Lavagna.

Giorno 3: giro in barca tra Portofino, San Fruttuoso e Camogli
Il terzo giorno è interamente dedicato al mare. Raggiungiamo Sestri e poi partiamo per un’escursione della costa a bordo di una barca guidata un professionista e grande conoscitore della zona.
Perché la Liguria è bellissima in auto, ma va vista anche in barca, per godersi la bellezza dei suoi paesaggi dal mare. Lungo la navigazione abbiamo fortunatamente avvistato qualche delfino per poi raggiungere la nostra prima meta: la famosissima Portofino.
Benché sia bassa stagione, è impossibile non rimanere incantati davanti a lei e al suo agglomerato di casette colorate avvolte dal verde rigoglioso. Ci fermiamo per qualche scatto per poi ripartire alla volta di San Fruttuoso, caratterizzata da acque cristalline incredibili, così azzurre da non crederci.
In queste acque si trova il Cristo degli Abissi – una statua situata sott’acqua – e i più coraggiosi si tuffano anche in bassa stagione per vederlo bene, nuotando tra banchi di pesci. Merita una visita anche la spiaggia di San Fruttuoso, sormontata da un’abbazia le cui origini sono ancora ignote.
Secondo una leggenda, l’abbazia fu costruita da Prete Giustino dopo l’apparizione premonitrice dell’angelo che gli rivelò che avrebbe costruito un’abbazia in prossimità di una sorgente d’acqua.
Come avevo anticipato, la Liguria è ricca di leggende e il valore aggiunto di questo viaggio sta nel farsele raccontare dalle persone del posto. L’ultima tappa in barca prima del rientro è la suggestiva e coloratissima Camogli, dove ci fermiamo anche a pranzo.
Nel pomeriggio rientriamo a Sestri e da qui raggiungiamo La Spezia, dove ricarichiamo la nostra auto alla colonnina di Via Dalmazia e ci fermiamo per la sera.
Giorno 4: da La Spezia a Portovenere
L’ultimo giorno del nostro viaggio lo dedichiamo all’esplorazione della pittoresca Portovenere, un gioiellino compreso nel cosiddetto Golfo dei Poeti.
Da La Spezia partiamo quindi alla volta della vicina Portovenere e cediamo subito a uno spuntino con l’irresistibile focaccia ligure per poi perderci tra i caruggi colorati.
E se da un lato Portovenere è caratterizzata da una palizzata di abitazioni color arcobaleno, addentrandosi ci si imbatte nella forte presenza di un materiale dal colore completamente diverso: il Portoro, il marmo locale (cosa che avevo accennato già all’inizio dell’articolo).
Portovenere merita di essere scoperta lentamente, esplorando i suoi vicoli, il Castello Doria, la Chiesa di San Lorenzo e fermandosi per una sosta relax vista mare.
Nel pomeriggio salutiamo la Liguria, ma siamo certi che ci rivedremo presto. Perché la Liguria è uno spettacolo unico, in tutte le stagioni.
Articolo a cura di Manuela Vitulli