Abruzzo: un itinerario in una delle zone più suggestive di tutta Italia
Rigorosamente a bordo della nostra auto elettrica, vi presentiamo un itinerario in una delle zone più suggestive di tutta Italia. L’Italia è un Paese meraviglioso. È facile dirlo da cittadini italiani, ma spesso le conferme arrivano anche da fuori, come nel caso dell’Abruzzo, la regione di cui parleremo in questo nuovo articolo della nostra rubrica E Mobility Green Travel. Il territorio confinante con le Marche e il Molise è stato infatti incoronato dall’Huffington Post, nel 2017, come uno dei migliori in cui vivere o passare la pensione.
Tra le zone più apprezzate della regione, vi è sicuramente la sua parte più incontaminata, ai piedi dell’appennino, in cui troviamo Campo Imperatore, una vallata che lascia senza fiato, definita non per caso Piccolo Tibet dal celebre alpinista Fosco Maraini. Il luogo, che ha fatto da sfondo a diversi film (Lo chiamavano Trinità…, Il deserto dei Tartari, Cosi è la vita e molti altri) e pubblicità, attira in ogni stagione migliaia di turisti.
Giorno 1 – Teramo, Campo Imperatore e Castel del Monte
Uno dei mezzi migliori per godere del silenzio e della natura di queste aree non può quindi che essere l’auto elettrica. Il nostro viaggio inizia di sabato mattina da Teramo, cittadina in cui Be Charge ha diversi punti di ricarica, dove ci impegniamo a ricaricare la nostra vettura al 100%, pronta per percorrere diverse strade in salita, spesso innevate.
Campo Imperatore
Dopo una piacevole ora di guida giungiamo a Campo Imperatore, l’altopiano più elevato di tutto l’Appennino e uno dei più estesi d’Italia, con i suoi 75 chilometri di superficie. La vallata si trova ad un’altitudine compresa tra i 1500 ei 2000 metri e la sua posizione è tale da presentare una vegetazione prettamente erbacea.
Questa caratteristica contribuisce a rendere molto suggestivo il paesaggio, grazie alla vastità del suo territorio, delimitato da alcune delle vette più alte del Gran Sasso come il Monte Scindarella, il Monte Portella, il Monte Camicia e il più noto il Corno Grande.
Il Corno Grande
Il Corno Grande, con i suoi 2912 metri, è la vetta più alta dell’Appennino ed è una delle mete più ambite dagli escursionisti che, lungo il sentiero che porta in cima, possono godere di una vista privilegiata proprio sull’altopiano.

La piana di Campo Imperatore è stata modellata da quello che fu il più importante ghiacciaio dell’Appennino. Oggi rimangono le conformazioni geologiche di quel ghiacciaio che hanno aperto la strada a fenomeni carsici come alcuni splendidi laghi (Lago Pietranzoni e Lago Racollo).
Il piccolo Tibet d’Italia attira anche molti appassionati di astronomia grazie alla presenza dell’Osservatorio Astronomico a quota 2200 metri e, nelle notti limpide, si possono facilmente ammirare migliaia di stelle ad occhio nudo sfruttando la totale assenza di luci artificiali.
A poca distanza dall’osservatorio astronomico si trova lo storico Hotel Campo Imperatore, una struttura di colore rosso vivo ben visibile anche nella stagione invernale quando la zona è completamente sommersa dalla neve. L’Hotel è famoso per essere stato il luogo di prigionia di Benito Mussolini prima della sua liberazione.
Questo singolare abitato situato nella parte più alta dell’altopiano, comprende anche la Chiesa della Madonna della Neve e l’Orto Botanico Alpino di Campo Imperatore dove sono conservate più di 300 specie vegetali.

Funivia del Gran Sasso
Dopo aver girato un po’ in auto, decidiamo di parcheggiare per salire sulla Funivia del Gran Sasso, la quale dal punto di Fonte Cerreto di Assergi arriva nella zona più alta dell’altopiano. Con oltre 3 km di lunghezza e 1000 metri di dislivello, è tra le funicolari più lunghe d’Europa.
Scesi dalla Funivia, dopo aver goduto di una splendida veduta, è arrivato il momento di pranzare. Non godere degli arrosticini in uno dei ristori di Campo Imperatore sarebbe un errore, ci dirigiamo quindi presso il noto Ristoro Mucciante, in cui è possibile acquistare la carne e le prelibatezze che si desidera con la possibilità di cucinarle in autonomia (ma con l’ausilio del personale), utilizzando le canalette (o fornacelle), tipiche griglie dove cucinare gli arrosticini.
Ristoro Mucciante
Il Ristoro Mucciante ha una storia particolare: la struttura che lo ospita fu realizzata per il film thriller Autostop Rosso Sangue, e, qualche anno dopo le riprese fu rilevata per farne un ristoro, ad oggi tappa obbligatoria delle migliaia di turisti che affollano Campo Imperatore.

Castel del Monte
A pancia piena e dopo aver scattato decine di foto, decidiamo di dirigerci verso Castel del Monte, uno dei Borghi più belli d’Italia, nonché la “porta” di Campo Imperatore.
Una delle cose migliori da fare a Castel del Monte, è semplicemente fare una passeggiata nel suo centro storico attraverso gli antichi archi calcarei che formano gallerie e conducono ai panorami più suggestivi della città. Dopo aver fatto un giretto decidiamo di visitare (gratuitamente) il Museo Civico Etnografico, costituito da 5 sezioni sparse per il centro: La Casa Antica, L’Arte della Lana, Il Forno Danzante, La Pastorale e Il Lavoro dei Campi. È un vero e proprio viaggio indietro nel tempo, alla riscoperta di come vivevano le persone in questo borgo e quali erano i loro utensili fondamentali.
Chiesa della Madonna del Suffragio
Tra i monumenti merita una visita il gioiello barocco, la Chiesa della Madonna del Suffragio, ai piedi del paese. La facciata della Chiesa appare modesta ma al suo interno racchiude una ricchezza inimmaginabile, tra cui alcuni dipinti e un organo degno di nota. La pianta rettangolare a navata unica è dominata dal grande altare ligneo intagliato e ricoperto d’oro; un capolavoro dell’arte barocca che i più credono sia il più imponente della provincia dell’Aquila.
La chiesa è intimamente legata ai ritmi stagionali della transumanza (la tradizionale migrazione semestrale di pecore e mucche dall’altopiano alla pianura e ritorno). Nel 2019 l’UNESCO l’ha recentemente riconosciuto come patrimonio culturale immateriale.
Due sono le processioni che si svolgono, la prima il 2 luglio che ha segnato il ritorno dei pastori locali dalla Puglia e l’8 settembre la loro partenza, quando sono stati salutati e benedetti. In concomitanza con la partenza, ai primi di settembre, si svolgevano le “quaranta ore”: un periodo di digiuno e preghiera prima dell’inizio del viaggio di ritorno nel Tavoliere delle Puglie.
Pieni di cultura e un po’ stanchi, andiamo a cenare, rimanendo leggeri per quanto possibile, assaggiando prodotti tipici regionali come il Pecorino Abruzzese, le patate del Fucino, la ventricina e un buon bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo.

Giorno 2 – Rocca Calascio e Serramonacesca
Suonata la sveglia, dopo aver fatto colazione ci dirigiamo presso uno dei simboli di tutto l’Abruzzo, in Italia e nel mondo: il castello medievale di Rocca Calascio. Lasciata l’auto in paese (Calascio) bastano venti minuti di piacevole camminata (se il tempo lo permette) per giungere in cima. La storia e l’atmosfera che si respira qui non hanno eguali, non a caso la roccaforte è stata nominata da National Geographic tra i 15 castelli più belli al mondo.
Rocca Calascio
La fortezza sorge a circa 1400 metri sul livello del mare su uno sperone di roccia e domina il territorio circostante e le infinite e sontuose vette del Parco Nazionale del Gran Sasso. Rocca Calascio emana un’aura che ricorda il Medioevo, un’atmosfera tranquilla e pacifica, a metà tra realtà e fantasia.
La costruzione della fortezza risale all’anno 1000, ma il primo documento storico ad essa relativo risale al 1380. La funzione della struttura originaria era quella di torre di avvistamento e di comunicazione con altre torri e castelli nei pressi del mare Adriatico. Il Castello è stato oggetto di un’importante intervento di ristrutturazione, reso necessario a causa di un violento terremoto avvenuto nel 1703.

Il castello di Rocca Calascio sembra fondersi con le rocce che lo circondano, come fosse una creazione spontanea della montagna. Costruito in pietra bianca, è circondato da mura merlate e quattro torri angolari. Per entrare nel castello, è necessario superare un ponte di legno, un tempo retrattile, che ora è sostenuto da mensole in pietra. L’intero castello è visitabile gratuitamente.
È proprio per questa atmosfera speciale che molti film hanno scelto la fortezza come ambientazione. Hanno girato qui come primo film Lady Hawke (1985), quando il Castello non era ancora stato restaurato. L’anno successivo, è stato il film Il nome della rosa con Sean Connery. La Rocca è visibile anche in alcune scene del film The American (2010) con protagonista George Clooney, pellicola girata interamente in provincia dell’Aquila.
Chiesa di Santa Maria della Pietà
Dopo aver visitato il castello, tornando indietro lungo il sentiero, si trova la chiesa di Santa Maria della Pietà, un piccolo tempio edificato tra il XVI e il XVII secolo. Secondo la leggenda, la chiesa fu costruita nel luogo in cui i locali picchiarono una famigerata banda di malviventi che si aggirava nelle vicinanze. Secondo altre fonti sarebbe stata edificata nel 1451, forse su disegno de Il Bramante.

La chiesa, ha una struttura esterna ottagonale con un vano adibito a sacrestia, addossato ad una delle facciate e una cupola a otto spicchi. L’interno, ben strutturato in un sistema di colonne toscane, mostra un dipinto raffigurante la Vergine miracolosa e una scultura di un San Michele armato.
Abbazia di San Liberatore a Majella
Tornati in paese, pranziamo in una piccola trattoria. Nel pomeriggio ci dirigiamo a Serramonacesca, nello specifico presso l’Abbazia di San Liberatore a Maiella, una delle chiese più antiche d’Abruzzo e d’Italia, risalente secondo alcuni all’anno 798.

Il monastero ha pianta basilicale a tre navate con tre absidi. Lungo la navata sinistra si aprono due porte con accesso al chiostro ancora intatto. La navata centrale ha pavimento mosaicato del 1275. La facciata ha a fianco un campanile quadrato, e superficie scandita in tre ordini, cornicioni e lesene tipiche del romanico.
I borghi limitrofi da visitare sarebbero tanti altri, ma come prima volta in Abruzzo può bastare. Recuperata l’auto, ci dirigiamo nel centro di Serramonacesca, dove passeremo la notte lasciando l’auto presso una colonnina Be Charge.
