(Articolo e materiale fotografico a cura di Alexandra & Pasquale di Electric-Trips)
Il Molise non esiste? Il Molise non solo esiste, ma offre diversi motivi per essere visitato. In questo articolo, vi guideremo attraverso un affascinante itinerario ben attrezzato, completo di colonnine di ricarica, per permettervi di scoprire al meglio le bellezze di questa regione. Ammettiamolo, spesso il Molise viene considerato solo un territorio di passaggio, una tappa casuale, affrontata distrattamente attraverso il breve tratto autostradale.
Per questo, ci siamo andati di persona, per darvi le migliori tips e poter organizzare la vostra prossima gita elettrica. Il Molise è una delle regioni più piccole d’Italia: 4460 Kmq di paesaggi naturali tra promontori e spiagge selvagge, borghi ricchi di storia e tradizioni millenarie. Una concentrazione di energie dal sapore antico!
Viaggiamo con la nostra auto elettrica partendo da Candela (FG) in direzione Carpinone. Grazie a Be Charge e il suo roaming, in appena 20 minuti ricarichiamo le batterie dal 20 all’80% a una colonnina fast situata a due passi dall’uscita autostradale.
Le storiche vie dei Tratturi in Molise
Percorreremo le antiche vie dei Tratturi in modo alternativo rispetto all’epoca, ovvero le storiche vie d’erba battuta lungo le quali si svolgeva la transumanza del bestiame, con la comodità moderna della macchina elettrica.
Una traversata veramente emozionante, immersa in una natura silenziosa e quasi deserta. La transumanza riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio Immateriale dell’Umanità nel 2019 è un’antica pratica che consiste in una pastorizia trans-migrante.
Una tradizione che seguiva percorsi rigorosi in quanto durante il periodo autunnale le greggi si spostavano dai freschi pascoli montani di Molise e Abruzzo verso quelli più caldi del Tavoliere delle Puglie; in estate veniva seguito il percorso inverso.
Il reticolo dei tratturi si infoltì sotto l’impero Romano per collegare meglio i centri urbani e l’Impero. Conobbe il suo periodo di gloria con gli Aragonesi che nel XV secolo resero fiorente il commercio dei prodotti d’allevamento creando vie secondarie dette “tratturelli” ed istituendo dogane interne e limiti stradali in pietra.
Circa 70 comuni del Molise fra cui Campobasso (con la maggiore concentrazione di punti di ricarica), Boiano e Isernia sono sorti lungo questi percorsi. Da lì viene poi istituito nel 1997, il Parco Regionale dei Tratturi, in quanto riconosciuti dalla legge regionale n. 17 come beni di notevole interesse storico, archeologico, naturalistico e paesaggistico.
Nella piccola regione del centro Italia ci sono diversi punti di ricarica Be Charge, precisamente ne troviamo a Isernia e nella sua provincia (Rocchetta a Volturno e Venafro) e a Campobasso e nei comuni del circondario (Riccia, Mirabello Sannitico, Castropignano, Mirabello Sannitico, Castropignano e Rotello). Li trovate tutti nella mappa all’inizio di questo articolo.
Percorrendo il Tratturo storico da Pescasseroli a Candela
Noi abbiamo scelto di guidare lungo il tratturo storico che collega Pescasseroli Candela: se lo si percorre tutto, la sua lunghezza è di circa 200 Km. Il tratto molisano passa per Castelpetroso con il suo splendido paesaggio montano e dov’è possibile far visita all’imponente Santuario della Vergine Addolorata.
È arrivata l’ora di ricaricare le nostre batterie (quelle umane). L’autonomia della macchina è sufficiente per proseguire fino alla destinazione impostata inizialmente sul navigatore. Leggiamo che la zona di Cantalupo del Sannio è ricca di microbirrifici agricoli… che fai non ti fermi?
Tap room e vista sul suggestivo massiccio del Matese che domina il paesaggio. Se il tempo ve lo consente spingetevi anche fino a Sepino per visitare la sua area archeologica di epoca romana.
Consiglio: giorni e orari di bar e ristoranti in queste zone dell’entroterra variano molto in base alle stagioni nonché giorni della settimana. Noi vi abbiamo avvertito, al massimo vi sarete goduti il viaggio, più della destinazione ?
Come previsto dal nostro itinerario, arriviamo a Carpinone. Parcheggiamo l’auto nel centro del Paese incamminandoci verso il bosco. Attraversiamo le vie deserte del piccolo centro storico, con case che sorgono sul crinale di una bellissima collina rocciosa, da cui godere del verde rigoglioso della vallata.
Siamo qui per immergerci nella natura e dove consigliamo di fermarsi per un facile trekking che vi condurrà verso un incantevole luogo dal fascino unico: Le cascate di Carpinone e la cascata Schioppo.
L’acqua dei fiumi Carpino e Tura alimenta una delle centrali idroelettriche a valle. Queste cascate sono un vero e proprio gioiello raggiungibili grazie a diversi sentieri immersi nel verde brillante e frescura degli alberi di carpino, tutti tracciati da segnaletiche in legno realizzate a mano da volontari del Borgo.
Piccola curiosità: da Carpinone nasce una tratta ferroviaria suggestiva: la Carpinone-Sulmona, detta anche transiberiana italiana. Una linea, inaugurata nel 1892, tra le più belle ed alte d’Italia, che raggiunge gli oltre 1200 metri nella stazione di Rivisondoli.
Se venite in quest’area d’inverno (da Gennaio a Marzo) è possibile viaggiare su un piccolo trentino chiamato “treno della neve” che permetterà di attraversare fitti boschi del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.
Il nostro itinerario prosegue in direzione Est. Dall’alto Molise ci dirigiamo verso Castropignano dove in via Garibaldi 20b, utilizzeremo la ricarica lenta delle bellissime colonnine con vista installate da Be Charge. Passeggiata a ritmo di ricarica nelle vie del borgo, spesso deserte.
Scambiamo anche quattro chiacchiere con gli ultimi abitanti temerari che si preparano ad affrontare l’inverno tagliando la legna. Dal loro racconto percepiamo che il Molise esiste ed è vero… ma nell’entroterra ormai, ci vivono perlopiù i pensionati.
I piccoli comuni che in collaborazione con Be Charge installano colonnine di ricarica favoriscono un turismo differente, e ricco di semplicità, dove sembra davvero essersi fermato il tempo. Questa tappa ha fatto bene a noi, alla nostra auto nonché all’economia locale. Con pochi euro, abbiamo infatti approfittato per acquistare prodotti della terra direttamente dai contadini.
Il Borgo di Castropignano sorge su un costone roccioso e domina la valle del fiume Biferno.
Il centro storico ha le caratteristiche classiche del borgo medievale: attraverso un dedalo di viuzze che si inerpicano verso la sommità del colle, è possibile incontrare la torre campanaria, i resti della torre dell’orologio e dell’antichissimo palazzo baronale.
La chiesa di Santa Maria delle Grazie, considerata una delle più belle del Molise, è ubicata fuori dal borgo e fu costruita nel 1560 per volere del barone Vincenzo d’Evoli.
La nostra batteria ha la carica giusta per raggiungere in circa 20 minuti il paese di Oratino, che fa parte dei Borghi più belli d’Italia. Un piccolo scrigno in stile medioevale. La sua bellezza risiede nei sali e scendi dei sui vicoli, edifici in pietra, e torri con diverse chiese da visitare.
La vista è unica sul Parco delle Morge, dove emergono enormi conformazioni rocciose che collegano ben 11 paesi.
Il centro storico di Oratino è decorato con centrini all’uncinetto dalle svariate forme e colori. Una street art ormai molto diffusa nei paesini del sud, che coinvolgono la comunità locale e rendono ancora più accoglienti le passeggiate nei vicoli; soprattutto nella bassa stagione.
In questo paesino è emersa una necropoli del VI sec a.C. e sono stati ritrovati reperti archeologici risalenti all’età del bronzo.
Da non perdere: una visita alla Chiesa di Santa Maria di Loreto ed il terrazzo del Belvedere Calise dove si può godere di una vista panoramica mozzafiato sul territorio specialmente se ci arrivate al tramonto. Insieme al Palazzo Ducale che con la sua Porta del Piano rappresenta l’entrata nel borgo medievale.
Il viaggio continua, la discesa verso le campagne in prossimità del mare ci farà guadagnare un’altro pò di autonomia alla batteria. Il paesaggio è bucolico, si prosegue a ritmo di campanacci delle pecore al pascolo, e profumo di fieno appena raccolto.
Larino e il suo patrimonio romano
Siamo diretti a Larino, antico insediamento del popolo italico dei Frentani che acquisterà importanza come colonia romana. La città alta (a poco più di 300 m.s.l.d.m.) rivela un impianto difensivo medievale, dominato dalla mole della basilica concattedrale di S. Pardo; la città bassa, è più pianeggiante, e sviluppata invece in tempi recenti intorno all’area archeologica dal nome latino di Larino.
Proprio a due passi dalla concattedrale, in via circonvallazione è presente una colonnina pubblica con potenza max di 22 kW per ricaricare l’auto. La “piccola Roma” dall’anima molisana custodisce le rovine di un antico foro, le terme e non può sfuggire la visita l’imponente anfiteatro.
Simbolo della città, l’antica arena di Larino, di forma ovale, misurava quasi 100 metri lungo il suo asse maggiore e circa 80 lungo l’asse minore, e fu probabilmente utilizzata per spettacoli circensi e teatrali.
Larino era dunque una città popolata e ricca in epoca romana, come dimostrano anche gli sfarzosi mosaici che impreziosiscono i pavimenti delle terme.
Soggiorniamo nell’agriturismo Parco dei Buoi per qualche notte. In questa struttura gestita da Francesco insieme alla sua famiglia, potremo ricaricare gratuitamente l’auto durante la notte.
Qui olivi e albicocchi definiscono fortemente il territorio. Rappresentano le caratteristiche di un paesaggio tramandato da generazioni. Viene così mantenuto il saper fare, con la consapevolezza dei cambiamenti che viviamo.
La raccolta delle olive è già iniziata, e sapete come trascorriamo le nostre colazioni? A pane e olio fresco, da olive appena molite. Il colore verde brillante racchiude tutta la meraviglia di una stagione estiva lasciata alle nostre spalle…o quasi, con questo autunno molto caldo!
Un toccasana dal gusto mediamente fruttato con profumi di erba e mandorla. L’amaro e il piccante sono in perfetto equilibrio. Siamo a soli 20 minuti da Termoli, borgo marinaro che invita a piacevoli passeggiate nei suoi vicoli, tra case dai colori pastello.
Se necessitate di energia, a pochi passi dal castello potete trovare diverse colonnine di ricarica. C’è l’imbarazzo della scelta tra Quick e Fast. La cittadina – i cui dintorni sono tappezzati da vigneti – ospita il Castello Svevo fatto erigere da Federico II nel 1247, con la maestosa torre quadrata, circondata da un bastione con quattro torrette cilindriche angolari.
Termoli e le sue spiagge dorate
Termoli è il centro balneare più rinomato del Molise grazie alla bellezza e all’ampiezza delle sue spiagge, tra cui Sant’Antonio e Rio Vivo – entrambe contraddistinte da sabbia finissima ed acque cristalline. Da metà settembre però, l’accesso è chiuso ai bagnanti. Compenseremo con il caratteristico brodetto di pesce U Bredette, il re delle specialità.
Luogo del Cuore FAI, il Borgo vecchio, nucleo più antico della città, sorge sulla sommità di un promontorio e si presenta come una suggestiva cittadella fortificata, caratterizzata da piazzette e vicoli molto caratteristici, tra cui Vico Il Castello, uno dei più stretti d’Europa
Vicino Termoli si trova Campomarino, borgo che fa parte del circuito delle Città del vino, con i vigneti che guardano il mare. Patria del Biferno Doc, nelle tipologie bianco, rosato e rosso. Se siete di passaggio a fine Luglio, si svolge la suggestiva sagra del vino. Programmate la vostra agenda.
Consiglio elettrico: fermarsi nella piazza centrale del paese per godere del paesaggio e sorseggiare un calice di vino locale. Se le temperature lo consentono, scegliete una Tintilia, vitigno autoctono rustico e timido per la sua bassa produttività. L’essenza della sua gente racchiusa in un calice di rosso.
Durante la sosta aperitivo, conversando con l’appassionato Marco (titolare del bar) nonché oratore di tradizioni, ci lasciamo trasportare dai consigli culinari. I piati della memoria da non perdere assolutamente sono:
Funnateglie: piatto cucinato a base di peperoni, uova, pomodori e salsiccia sotto sugna cotto nella tipica pentola in terracotta (che impone di “affondare il pane nella teglia”)
Ravioli: i ravioli di Forlì del Sannio ripieni di ricotta e cannella ma con abbondante sugo di carne cotto per ore
Patane Tonne: o patane tonde può essere tradotto in senso figurativo come grasse che allude al condimento ricco di questa portata. Questo piatti tipico dei mietitori combina la freschezza degli orti molisani: peperoni, patate cipolle con i prodotti stagionati, salsiccia, guanciale e sugna.
Scescill: ricordano le “pallotte cacio e ove” abruzzesi ma qui si chiamano scescill ed ogni paese ha la sua tradizione di cui andare orgogliosamente fieri.
Polenta con le Aringhe: la cucina molisana è ricchissima di ricette a base di pesci conservati, acciughe, aringhe, baccalà e stoccafisso erano i protagonisti dei giorni di magro, nelle zone montane e collinari dove procurarsi del pesce fresco era difficile e costosissimo.
San Martino in Pensilis e le sue tradizioni
Dalle piane di Larino andremo a visitare anche San Martino in Pensilis. Percorriamo una serie di curve che disegnano il paesaggio, delimitando in questa maniera i terreni agricoli dalle mille sfaccettature autunnali. Sono presente numerose pale eoliche, che sfruttano la preziosa risorsa del vento della fascia costiera.
A ovest di Termoli, la terra sale gradualmente verso gli Appennini, con campi di grano e oliveti nella valle del Biferno e città mercato sulle colline sovrastanti. Risalente al XII secolo, San Martino in Pensilis ha un palazzo baronale, chiese antiche e una vista stupenda dalla sua piazza.
Questo Borgo è molto famoso in Molise per la carrese, corsa di carri trainata dai buoi, e la celebre Pampanella, ovvero carne di maiale condita con peperoncino, cotta successivamente nel forno.
Il 30 Aprile di ogni anno quando si celebra la festa di San Leo, si svolge un intima ed emozionante corsa di 9 Km.
Tra squadre di buoi che tirano carri di legno, guidati da “cavalieri” a dorso di questi ultimi, spingendo il proprio carro, e tifosi appassionati che cantano a squarciagola indossando i colori delle loro squadre. Gli animali vengono coccolati tutto l’anno per arrivare in condizioni ottimali a questo giorno.
Servita calda, tiepida, fredda, come spuntino o antipasto, la pampanella è una specialità piccante di maiale che viene preparata tutto l’anno. Cotta lentamente al forno per tutta la notte e marinata con aglio, peperoncino ed un pò di aceto per poi essere ricoperta da foglie di vite: “i pampini” (dal quale nome deriva).
Addentrandoci nel centro storico del Paese si possono ammirare numerosi e giganti murales. Lungo il percorso ci lasciamo trasportare fino alla “panca gigante”, la “bigbench”, installazione ormai popolare, situata in un punto strategico per appezzare bellissimi tramonti sulla valle.
Questo racconto è solo un assaggio elettrico di quello che può rappresentare il Molise in termini di servizi, bellezze naturali, e patrimonio culturale con tradizioni di origini antichissime, una diversità autentica fuori dai circuiti commerciali.
Per godervelo dovrete accantonare l’idea del “divertimento classico”. Partire in territori lontani dal turismo di massa, rigorosamente in macchina elettrica… oggi è un piccolo atto “rivoluzionario”. D’altronde non esiste nemmeno un sovrapprezzo per i tramonti, il silenzio dei numerosi vicoli spopolati, i profumi della campagna, vera!
Per non parlare del valore dei racconti di giovani tenaci ma sopratutto “eroi” che decidono di restare nella propria terra d’origine. In Molise vivi emozioni autentiche. Un itinerario che rimane nel cuore, di una regione da non dimenticare.
Articolo e materiale fotografico a cura di Alexandra & Pasquale di Electric-Trips