C’è solo un posto che permette di vivere a stretto contatto con la natura conciliando avventura e relax e mettendo d’accordo sia chi ha voglia di staccare la spina che chi, desideroso di vivere nuove esperienze, non riesce a fermarsi mai, nemmeno in vacanza. E questo posto è la montagna. Uno dei periodi più belli per viverla è l’autunno che, con il suo foliage e il romantico virare del verde verso l’oro, l’arancio e il rosso, rende tutto estremamente magico e suggestivo. Ho avuto la fortuna di vivere questo spettacolo in Valtellina, una delle zone più affascinanti della Lombardia, nonché un concentrato di storia, natura, cultura, gustosa cucina tradizionale e ottimi vini.
Vi propongo quindi un itinerario per vivere un weekend in Valtellina all’insegna della natura, per staccare la spina o semplicemente rigenerare mente e corpo. E questo viaggio on the road non può che realizzarsi a bordo di un’auto elettrica, il mezzo perfetto per godere a pieno della natura in maniera etica e sostenibile. Una volta arrivati in Valtellina, dopo aver caricato la nostra auto alla colonnina Be Charge di Livigno, in Via Borch, stanchi del viaggio e post settimana lavorativa, andiamo direttamente a cena e a riposare nel nostro hotel, per essere poi carichi per il sabato e la domenica di avventura.
Giorno 1: Livigno
Dopo una ricca colazione, partiamo alla scoperta di Livigno con la visita del museo di recente apertura, MUS!, il museo della città realizzato in una casa tipica della zona risalente al 1700. Si tratta di una tappa obbligatoria per chiunque abbia voglia di scoprire anche la storia dei luoghi che si visitano, oltre a godere delle loro bellezze. Anche perché conoscere la storia di un luogo permette sempre di comprenderlo meglio e vivere il viaggio con un approccio più consapevole.
Ma cosa significa MUS? Il termine MUS! è molto particolare poiché deriva da “mus!“, un modo dialettale per dire “lo devi fare”. All’interno di questo museo viene raccontata la storia di Livigno grazie anche alla presenza di autentici oggetti del passato che aiutano a comprendere qual era la quotidianità degli abitanti di Livigno fino a pochi decenni fa.
Si può infatti vedere il cuore della casa, la “sc’tua“, con stufa e letto matrimoniale. Qui ho appreso che Livigno era il paese più povero della Valtellina – non l’avrei mai immaginato – e solo con il turismo si è trasformata fino ad essere la cittadina rinomata e apprezzata che oggi è. Ancora oggi il simbolo di Livigno è la slitta dal momento che un tempo veniva utilizzata per qualsiasi cosa: dai giochi per i bambini al trasporto merci, fino ai funerali.
La visita del museo è un vero e proprio tuffo nel passato e, al termine del tour, parlando anche di gastronomia locale, ci è venuto un certo languorino che decidiamo di soddisfare con un pranzo a base delle prelibatezze gastronomiche della Latteria di Livigno, che ci hanno detto essere un vero e proprio must per chi visita la zona oltre che un’eccellente realtà imprenditoriale del posto. Qui avviene la produzione di latte fresco pastorizzato, burro, ricotta e tanti altri prodotti caseari che si possono gustare in un ambiente rasserenante, circondati dal verde circostante. Va da sé che questa latteria sia davvero un luogo imperdibile per chi ama i formaggi.
Nel pomeriggio, con la pancia e l’anima piene e soddisfatte, decidiamo di camminare un po’ percorrendo il Sentiero delle Tee. Si tratta di un sentiero che fa bene al cuore – ancor più in autunno, con i colori della natura che muta e ammalia. Un sentiero che io consiglio di percorrere con estrema calma, come abbiamo fatto anche noi, ritagliandoci un paio d’ore nel pomeriggio.
Consiglio poi di far sosta in un posticino che si trova proprio qui per un aperitivo o una cena a base di prelibatezze tradizionali preparate al momento: la Tea da Memi. La Tea da Memi risale al 1874 ed è caratterizzata da un ambiente intimo incastonato in una cornice incantevole. Un ristorantino storico che ormai rappresenta un’istituzione e, per quanto semplice, ho trovato curato in ogni dettaglio.
Tra le tante portate buonissime, segnalo i pizzoccheri, un formato di pasta tradizionale (che ricorda vagamente le tagliatelle) preparata con farina di grano saraceno. Una goduria per il palato. Da accompagnare rigorosamente con un calice di vino prodotto in Valtellina, evitando di farlo prima di mettersi alla guida. Dopo questa giornata intensa all’insegna della storia e della tradizione enogastronomica locale, è ora di andare a riposare.
Giorno 2: Bormio
Al mattino riprendiamo la nostra auto elettrica per spostarci a Bormio, la seconda tappa del nostro weekend in Valtellina.
Raggiungiamo il centro ippico Wild Horse Bormio per vivere quella che poi si è rivelata una delle esperienze più emozionanti della mia vita: una passeggiata a cavallo circondata dai colori dell’autunno in montagna. Un’esperienza che consiglio a tutti perché riconnette col mondo e sviluppa l’empatia, grazie a quel legame invisibile e bellissimo che inevitabilmente si crea con il proprio cavallo. E così mi sono affidata e lasciata guidare dal mio cavallo tra foglie rosse e gialle e alle pendici delle montagne, come in un film. Un pizzico di avventura che ci voleva in questo viaggio.
La seconda tappa dopo la passeggiata a cavallo è dedicata al relax nelle famosissime e amatissime Terme di Bormio, ai Bagni Vecchi, che raggiungiamo sempre a bordo della nostra auto elettrica. Oltre a sauna, bagno turco, docce emozionali e alle tante sale in cui rilassarsi, l’aspetto che rende veramente uniche queste terme è la vasca panoramica scavata nella roccia che permette di rilassarsi godendo di un panorama unico, a strapiombo sulla conca di Bormio.
Dopo questa rigenerante sosta relax, è il momento di raggiungere l’ultima tappa del viaggio: il Parco Nazionale dello Stelvio, con i suoi laghi e i suoi paesaggi incontaminati. Il modo migliore per scoprire questo luogo meraviglioso è organizzare un’attività a contatto con la natura: la pedalata in e-bike. Altamente consigliata per concludere in bellezza il weekend in Valtellina.
Dopo questa giornata ricca di attività, una lauta cena a base di prelibatezze della tradizione è più che meritata. Dalla bresaola della Valtellina IGP ai formaggi, fino agli ormai immancabili pizzoccheri. La conclusione perfetta di questo viaggio breve ma intenso nelle meraviglie valtellinesi.