Pronti a ripartire per un nuovo week end fuori porta: la parola d’ordine è staccare dalla routine, caricarsi di nuova energia, e scoprire tutte le bellezze del nostro Paese.
L’ultima volta ci eravamo lasciati tra i vigneti toscani, oggi invece parliamo ai più romantici, e vi consigliamo un viaggio da fare in coppia, sulle orme di passioni e leggende del passato, che fecero innamorare perfino William Shakespeare.
Da Venezia a Verona sulle orme di passioni e leggende del passato
Partenza da Venezia, la città dell’amore per eccellenza, andiamo a conoscere Verona, teatro delle passioni di Montecchi e Capuleti, il silenzioso Borghetto sul Mincio e i suoi mulini ad acqua, facendo anche una tappa a Caldiero, per gustare cibi tipici locali.
Da Venezia in circa un’ora e quindici minuti siamo alle porte di Verona. Parcheggiamo l’auto nei pressi della stazione ferroviaria e in pochi passi ci troviamo nel cuore dell’urbe: oltrepassati i Portoni del Bra si ha accesso alla piazza più grande e importante della città, Piazza Bra.
L’Arena ci dà il benvenuto a Verona, in tutto il suo antico splendore risalente al I secolo d.C.
L’Arena di Verona
Si tratta dell’anfiteatro dell’epoca meglio conservato al mondo, sorprendente per la sua grandezza e importante in ogni sua forma, ed è senza dubbio tuttora il principale polo culturale della città, nonché, grazie alla Stagione dell’Opera che si ripete ogni anno dal 1913, uno dei più suggestivi scenari lirici mondiali.
Passeggiamo nella piazza e osserviamo il Palazzo del Municipio e il Palazzo della Gran Guardia, dopodiché decidiamo di seguire i vicoli che ci portano verso il centro cittadino.
Piazza delle Erbe
Ci concediamo un momento di shopping in Via Mazzini, elegante fulcro commerciale della città, e in pochi minuti siamo in Piazza delle Erbe: antico foro romano e vero tesoro architettonico di Verona.
Immersi in un’atmosfera che ci riporta ai tempi di Guelfi e Ghibellini, osserviamo un gruppo di case affacciate sul lato nord della piazza, le Case Mazzanti, e capiamo immediatamente perché quest’antica città fu nota in epoca rinascimentale anche come “urbs pincta”, ovvero “città dipinta”.
Le facciate degli edifici, i più antichi della città, sono finemente affrescate con finte architetture, disegni geometrici e imitazioni di tappezzerie, e rappresentano un esempio virtuoso di quella che un tempo era un’abitudine, divenuta arte, di proteggere gli edifici dalle intemperie.
A dominare la piazza con i suoi 84 metri di altezza è la Torre dei Lamberti, risalente al 1172, sulla quale è possibile salire con scale e ascensori, per ammirare il panorama più spettacolare della città.
A pochi passi dalla piazza, per l’esattezza al civico 23 di Via Cappello, probabilmente un richiamo alla nota famiglia Capuleti, si trova la Casa di Giulietta.
Casa di Giulietta
Risalente al XIII secolo e restaurata nei primi del ‘900, la facciata dell’edificio ospita il famoso balcone dal quale, secondo la leggenda, Giulietta attendeva ogni giorno il suo amato Romeo.
È suggestivo il percorso che da questo monumento all’amore porta alla ricca dimora dei Montecchi, palazzo dalla facciata merlata a pochi passi di distanza, nonché casa di Romeo. Ci emozioniamo immaginandolo percorrere queste strade, che un tempo erano composte principalmente da orti, con il cuore in gola al desiderio di incontrare la sua amata.
Riprendiamo l’auto e decidiamo di spostarci di una trentina di chilometri per andare a visitare un altro luogo noto, per ragioni ben diverse, per il suo carattere suggestivo e romantico: Borghetto di Valeggio sul Mincio.
Borghetto di Valeggio sul Mincio
Il piccolo borgo, frazione del vicino comune Valeggio sul Mincio, sorge nel bel mezzo dell’anfiteatro che le colline moreniche disegnano sulla pianura, e si affaccia sul fiume attraverso decine di mulini ad acqua, destinati un tempo alla molitura del frumento. Il fascino di questo silenzioso borgo è dato dal rapporto armonico che storia e natura hanno conservato nel corso dei secoli, e la sua ambientazione di quiete e colori è decisamente la scelta giusta per trascorrere una serata in dolce compagnia.
Assaggiamo il famoso “Nodo d’amore”, tortellino tipico di Valeggio sul Mincio, che prende il nome da una vecchia leggenda che parla di un pegno di un amore struggente.
Caldiero
Il giorno seguente si parte verso la conclusione di questo week end dedicato all’amore, ma ci riserviamo un’ultima tappa dedicata a una breve ricarica alle batterie della nostra auto elettrica proprio nei pressi di una cantina vinicola che ci piacerebbe visitare.
Ci fermiamo a Caldiero, ultima tappa del nostro itinerario.
Qui lasciamo l’auto in carica alla stazione di ricarica di Be Charge di via Dante Alighieri 7, e approfittiamo del tempo necessario alla carica per raggiungere a piedi una piccola azienda vinicola del posto.
Ci troviamo in terre di ottimi vini e saperi antichissimi a riguardo, per questo decidiamo di spendere il nostro tempo a chiacchierare con uno dei proprietari dell’azienda, che ci racconta le origini del suo amore per questa terra.
Decidiamo di acquistare una degustazione di prodotti da gustare più tardi a casa, per concludere in gran gusto questo week end dedicato all’amore.
Risaliamo in macchina e…destinazione casa!